Così come anche intuibile dal nome, le tecniche di rilassamento, si impiegano principalmente al fine di regolare stati ansiosi e per la gestione dello stress.

L’obiettivo è infatti quello di alleviare la tensione e ristabilire l’equilibrio psicofisiologico. Non solo, ci si può servire di esse per incrementare calma e concentrazione. Per questi motivi trovano ampio spazio di utilizzo anche nell’ambito sportivo.

tecniche di rilassamento e training autogeno veronica rossi psicologa blog

Le tecniche di rilassamento iniziarono a prendere piede in occidente solo quando l’idea della connessione mente-corpo cominciò ad essere fatto accettato e provato.

Al principio furono medici e psicologi che si occuparono di studiare e diffondere queste tecniche come per esempio Shultz (training autogeno), Jacobson (rilassamento progressivo muscolare). Essi infatti bene conoscevano come gli effetti di una condizione psicologica (ad esempio ansia) potessero manifestarsi sul corpo, e viceversa. Ma ora, passiamo ad elencare quelle più utilizzate e che trovano ampio raggio di utilizzo.

IL RILASSAMENTO PROGRESSIVO MUSCOLARE DI JACOBSON

La finalità è quella di indurre uno stato di rilassamento attraverso il coinvolgimento attivo della persona.Attraverso l’alternanza di contrazione volontaria e decontrazione muscolare, delle varie parti del corpo (braccia, gambe, spalle ecc), la persona riesce a mettere a confronto le due situazioni, scindendo così le sensazioni provate al momento della contrazione (tensione) e quelle durante la fase di decontrazione (rilassamento).

Generalmente la posizione supina è quella prediletta, ma in caso di impossibilità vanno comunque bene quella seduta o del cocchiere. Dopo aver provato diverse volte la tecnica, la persona sarà in grado di cogliere i segnali di tensione che il corpo invia, e rilassare così la parte interessata.

 

IL RILASSAMENTO FRAZIONATO DI VOGT

Mira al rilassamento progressivo del corpo facilitando il processo di attenzione della persona sui singoli distretti corporei. Con questa tecnica vengono interessati l’apparato muscolare, cardiovascolare ed il sistema respiratorio. È in grado di favorire la visualizzazione di immagini. Nella tecnica originale, Vogt ripercorre i vari distretti del corpo con un percorso “circolare”, dalla parte posteriore a quella anteriore, come in un abbraccio. Anche in questo caso, la posizione supina è quella prediletta, ma in caso di impossibilità è possibile effettuarla in posizione seduta o del cocchiere. Questa è una tecnica molto utile per indurre uno stato di rilassamento guidato, creando un percorso insieme alla persona, facendo in modo che possa padroneggiare la tecnica anche in assenza del conduttore.

 

IL RILASSAMENTO BODY SCAN

La sua funzione è quella di stimolare la consapevolezza del corpo, attraverso un’attenzione della persona sui singoli distretti corporei. È molto importante dire che questa tecnica è applicata con scopo di cura all’interno del protocollo Mindfulness-Based Stress Reduction (MBSR) di Jon Kabat-Zinn ai fini di una riduzione dello stress che deriva dalla consapevolezza. Ma non solo, si rivela molto utile nella riduzione del dolore e per migliorare il benessere delle persone affette da varie patologie organiche. Come le altre due tecniche precedentemente descritte, la posizione supina è quella da preferire, ma se non fosse possibile vanno comunque bene quella seduta o del cocchiere.

 

IL TRAINING AUTOGENO

Training Autogeno, letteralmente ci si riferisce all’allenamento (training) che si genera da sé (autogeno). Questa tecnica è in grado di produrre un cambiamento su tre livelli:

Fisiologico: equilibrio del Sistema Nervoso Vegetativo e del Sistema Endocrino (connessi agli stati emotivi).
Organico: è in grado di migliorare lo stato di salute in generale.
Psicologico: consente di ottenere uno stato di benessere psicologico grazie alla ristrutturazione dei vissuti negativi.
Gli effetti del training autogeno si traducono quindi in un equilibrio psicofisico e un generale benessere; inoltre, miglior gestione degli stati ansiosi, anche a fronte a situazioni emotive negative (stressanti), potenziamento delle prestazioni in diverse attività siano essi sportive, lavorative, scolastiche o artistiche; grazie ad un aumento di concentrazione e memoria.

Inoltre, controllo del dolore cronico e dei disturbi psicosomatici in generale (ad esempio, malattie della pelle, ulcera gastrica ecc). Si rivela anche molto utile nel combattere l’insonnia.

 

Qual’è quella più adatta a me?

Come è stato possibile vedere, ogni tecnica è adatta ad una situazione peculiare, ognuna trova la sua ragion d’essere in casi differenti. Il comune denominatore tra loro è lo stato di benessere e rilassamento raggiungibile con la loro applicazione. Il Training Autogeno è la tecnica che leggermente si discosta dalle altre, in quanto, oltre a offrire buoni risultati in termini di rilassamento, in taluni ambiti (ad esempio nello sport) viene utilizzata ai fini di un miglioramento della performance grazie alla sua capacità di attivazione della concentrazione ed dell’attenzione.

Rilassati, raccogliti, allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell’indistinto – Italo Calvino