Perchè parlare di sessualità crea spesso imbarazzo? Perchè attorno ad essa ci sono tanti tabù?
La sessualità è un bisogno umano che conserva anche aspetti ludici e di piacere. Se un alieno dovesse leggere queste parole rispetto alla sessualità, la paragonerebbe allo sport, al cibo… non troverebbe quindi alcun imbarazzo a riguardo. Questo perché è un alieno e quindi la società non lo ha influenzato.
È piuttosto curioso infatti che una cosa naturale come la sessualità desti così tanto imbarazzo. Per non parlare poi delle parole per così dire…proibite: “pene” “vagina” “sesso”. Parole che se pronunciate provocano disagio e fanno arrossire. E badate bene, tali reazioni si verificano solamente quando si utilizzano questi termini o quando si parla di sessualità.
Parlare di sessualità crea imbarazzo perché nel tempo, la cultura ci ha portati a vederla come un vizio, come qualcosa di “sporco” e trasgressivo. Pensiamo a quello che i poveri maschietti adolescenti si sentivano dire: “Se ti masturbi diventi cieco!”.
Questo era il tentativo di disincentivare la masturbazione…quasi come fosse un reato al pari di un furto o una rapina.
Buona parte della “colpa” – se così possiamo chiamarla – di questa visione distorta della sessualità è da attribuire alla religione che da sempre ha sentenziato sui comportamenti morali tra i quali vi erano anche quelli sessuali. È stato un tentativo di regolare il comportamento sessuale degli esseri umani. In nome dell’etica e della moralità si sono imposte “restrizioni sessuali” che non hanno condotto però al risultato sperato. Infatti le persone difficilmente sono state “devote” a tali restrizioni, tuttalpiù, si nascondevano, negavano…ma non si astenevano, né dai rapporti, né dalla masturbazione. E così la sessualità ha assunto negli anni la reputazione di qualcosa da “nascondere”…ma non da non fare.
Non dimentichiamoci inoltre che i tabù relativi alla sessualità, arrivano spesso anche da contesti e persone molto importanti come la famiglia e la scuola…e tutto questo però può avere gravi conseguenze.
Il bambino che cresce con un’idea distorta della sessualità, sarà un adulto che vivrà questa dimensione con disagio. Una bambina che cresce con l’idea che si debba fare sesso solo per procreare, si sentirà una persona sbagliata se desidererà farlo per altri motivi.
Molte disfunzioni sessuali nascono proprio da qui. Da una mancata educazione sessuale da parte degli adulti di riferimento, da una mancata conoscenza dell’anatomia, da idee distorte riguardo il piacere sessuale. La maggior parte delle disfunzioni sessuali non hanno causa organica…ma psichica.
E ricordiamoci che i giovani e gli adolescenti che non trovano in famiglia o a scuola, le risposte ai loro interrogativi circa la sessualità, le andranno a cercare altrove ed allora si affideranno alla pornografia, al “sentito dire”…con il rischio di trovarsi di fronte ad una realtà sessuale alterata riguardo e con il rischio di crearsi aspettative irrealistiche.
Il sesso quindi è più un fatto culturale che naturale. Per gli esseri umani non è naturale perché i principi, le credenze, gli stereotipi, gli aspetti etici e morali…lo sporcano. Lo spogliano della sua natura. È quindi qualcosa di normale, perché culturalmente accettato (più o meno tutti fanno sesso), ma non naturale.
Pensate al valore che viene attribuito alla classica “prima volta”, è un evento importante per la vita di ogni persona. Questo per dire che, se il sesso fosse naturale, la prima volta non avrebbe nessun tipo di significato. È la cultura che interviene ad influenzare la sessualità, ed ogni cultura lo fa in modo diverso.
Ecco perché risulta imbarazzante parlarne…sentiamo ancora il peso di tali prescrizioni etico-morali, nonostante, per essere onesti, negli anni si sono sempre più affievolite!