La dipendenza affettiva, così come dice il nome stesso, è a tutti gli effetti una dipendenza dove però l’oggetto della dipendenza non è tangibile, ma è una relazione.
È da considerarsi tutti gli effetti una forma patologica di amore, perché, come in ogni dipendenza che si rispetti, vi è sempre una subordinazione della persona dipendente, nei confronti della persona amata, quindi nel rapporto viene a mancare totalmente la reciprocità.

La persona dipendente è colei che riveste il ruolo di donatore d’amore a senso unico, e nonostante ciò sta bene all’interno del legame con l’altro, anzi, si sente completa.
Come per le dipendenze da sostanze vi è:
– Piacevolezza: ovvero quella sensazione di benessere che la persona prova stando con il partner, ma che non riesce ad ottenere in altri modifica
– Tolleranza: la persona dipendente cerca di dedicare al partner sempre più tempo, annullando i propri interessi, le attività della vita quotidiana e le relazioni con gli altrimenti
– Astinenza: anche brevi assenza del partner possono gettare nello sconforto il dipendente, infatti il partner risulta come unica fonte di gratificazione e quando non c’è la persona si sente vuota.
Da dove nasce la dipendenza affettiva?
Nasce da una mancanza, in particolare, dalla mancanza di amore verso se stessi.
Questo porta a sentirsi come vuoti, e si cerca di riempirsi attraverso qualcun altro e non attraverso se stessi. Non è quindi l’amore per se stessi che fa sentire pieni, ma l’amore degli altri.
È proprio la necessità di amore esterno, per riempire il proprio vuoti interno, che conduce alla dipendenza affettiva.
Il passato della persona con dipendenza affettiva è costellato da mancanza di amore e da dinamiche familiari che l’hanno portata a costruirsi un’immagine di persona inadeguata, e non degna di attenzioni e amore.
Per questo motivo nel tempo si troveranno ad avere fame di amore che andranno a cercare in maniera spasmodica e faranno di tutto pur di averlo. Inoltre, per via della scarsa autostima la persona farà di tutto per andare incontro ai bisogni del proprio partner, mettendo da parte i propri.
Nella dipendenza affettiva è forte la paura dell’abbandono. Vi è una costante angoscia per una possibile separazione dalla persona o dalla relazione che è in grado di colmare quel vuoto d’amore. Ogni relazione, anche quando nociva, viene preferita alla solitudine
Il senso di colpa è un altro segno distintivo del dipendente affettivo. Questo lo porta a mettere in discussione sempre se stesso e mai il partner. Tutto ciò non fa altro che aumentare il disequilibrio e l’asimmetria tra i due all’interno della relazione. Come se fossero su due piani diversi, uno domina e l’altro soccombe.
Per liberarsi dalla dipendenza affettiva occorre un supporto di un professionista che aiuti la persona a colmare il vuoto attraverso l’amore per se stessa. Oltre a questo occorrerà raggiungere la consapevolezza dei propri bisogni e l’indipendenza emotiva.