Ti è mai capitato di trovarti in un periodo difficile?

Dove le questioni da affrontare erano tante, così come anche le preoccupazioni?

La vita è fatta anche di momenti dove ci si trova in preda ai pensieri, alle emozioni disturbanti.

A volte si ha la percezione di essere all’interno di un labirinto senza via d’uscita e questo non fa che alimentare l’angoscia.

Per mettere da parte il malessere potrebbero essere sufficienti delle semplici domande che però sono di grande aiuto per valutare la situazione da un altro punto di vista.

Ovvio, si parla di domande mirate, che aiutano a far chiarezza anziché alimentare la confusione.

Vediamo insieme qualche domanda che potrebbe essere utile nei momenti di difficoltà.

Mi è utile?

Si sa, i pensieri spesso sono indomabili. Arrivano improvvisamente senza che nessuno li abbia interpellati. E quando arrivano occorre farci i conti.

Troppe volte siamo invasi da preoccupazioni per cose che sono possibili, ma non probabili, e quindi non è detto che succedano davvero.

Si crea così uno scenario anticipatorio, in alcuni casi anche catastrofico, rispetto a qualcosa che potrebbe anche non verificarsi mai. E questo porta via tempo ed energie. Non solo ma si innescano una serie di pensieri negativi che sono il risultato di quello iniziale.

Alcuni pensieri meritano attenzione, ma non tutti.

Occorre saper selezionare quelli che sono utili e quelli che al contrario sono una perdita di tempo.

Ogni volta che decidiamo di preoccuparci, di dare spazio ai pensieri che non ci sono utile, perdiamo qualcosa. Tutto questo ha un costo , in termini di tempo, energie, benessere.

Siamo noi stessi i primi a scegliere a quali pensieri dedicare attenzione e quali invece sono solo fonte di malessere e quindi, da evitare.

Quindi la domanda: mi è utile?

È ottima in tutti quei momenti nei quali ci si sente in preda a preoccupazioni, timori o ai dubbi. Ricordati di non lasciarti guidare dai tuoi pensieri, ma di sfruttare l’opportunità che hai di controllare i tuoi pensieri e di prendere le decisioni attraverso quegli stessi pensieri che hai scelto tu.

Come lo affronterei se avessi solo 5 mesi di vita?

Lo so, mi rendo conto che è una frase un po’ dura, ma questo ci aiuta a vedere le cose da una prospettiva differente.

Tendenzialmente siamo abituati ad adottare lo stesso punto di vista perché pensare in modo alternativo è complesso e la nostra mente, in ordine della semplicità e dell’economia, ci incentiva ad adottare un modo familiare di vedere le cose. Insomma, non ci è per nulla di aiuto.

Come lo affronteresti se avessi solo 5 mesi di vita?, è una domanda che ho preso in prestito da Shannon Alder, ed è molto utile per adottare un approccio diverso rispetto a ciò che ci accade. Troppe volte siamo mossi dal “fare la cosa giusta” e non dal “fare la cosa giusta per sé”, troppe volte ci preoccupiamo di quello che gli altri potrebbero pensare, ma così non siamo autentici, non siamo noi stessi.

Siamo veramente noi stessi quando nessuno ci guarda, quando non ci sentiamo giudicati dagli altri.

Chi voglio essere?

Questa è una domanda che può tornare utile quando ci si trova indecisi rispetto ad una decisione da prendere.

Le scelte di oggi influenzano il nostro futuro e determinano chi saremo.

Ponendo l’attenzione su chi vuoi essere, ti sarà più facile capire la scelta migliore di oggi per diventare chi desideri nel tuo domani.

Purtroppo siamo costantemente influenzati dai vari input che riceviamo nella nostra vita: la televisione, la famiglia, gli amici. Tutto questo può rendere ancora più complessa la presa di posizione, ma se si ha ben chiaro chi si desidera essere, risulterà tutto più semplice.

Abbi il coraggio di vivere la vita che vuoi tu e non quella che gli altri vogliono per te. Evita di lasciarti influenzare e di correre il rischio di scambiare un desiderio altrui per tuo.

Chi voglio essere, è una domanda che aiuta a mantenerti sul percorso giusto per raggiungere i tuoi obiettivi.