Quante volte vi sarà capitato di dover prendere una decisione e avere l’impressione di sentire della voci nella vostra mente che vi indirizzavano verso l’una o l’altra scelta, come fossero “grilli parlanti”. Si finisce sempre (o quasi), col seguire quella che sembrava offrire argomentazioni più sensate e valide.

Alla maggior parte delle persone tutto ciò accade quotidianamente in relazione al cibo. Mangio un frutto o un biscotto? Mangiare la pizza stasera insieme agli amici, mi farà ingrassare?… e subito le “vocine” iniziano a rispondere in maniera contrastante.

Quando la nostra mente è piena di pensieri ed emozioni discordanti, è difficile fare qualunque cosa in maniera consapevole ed efficace, ma soprattutto, senza un continuo rimuginio successivo.

È un po’ come cercare di guidare un autobus, quando tutti i passeggeri cercano di stiparsi nel sedile del conducente volendo decidere dove andare. Tutto questo può tradursi in un rapporto conflittuale con il cibo ed innescare di conseguenza una spirale di emozioni negative. Si può arrivare ad odiare il proprio corpo, ad evitare occasioni di vita sociale per non trovarsi nella condizione di dover mangiare quelli considerati “cibi cattivi”.

E allora, cosa si può fare per combattere questi sentimenti negativi?

Sicuramente il primo passo, è essere consapevoli del continuo lavoro sentenziante delle tre “vocine interiori”. Una volta interiorizzato questo, il secondo obiettivo è quello di ascoltarle senza dar alle loro affermazioni eccessiva importanza. Lo so, può sembrare tutto molto surreale ma vi assicuro che non è così. Proseguite nella lettura e capirete meglio perché. Innanzitutto, quante e quali sono queste “vocine interiori”? Sono tre, diamogli un nome.

 

IL PERFEZIONISTA INTERIORE

Si occupa di cercare esempi di perfezione (ricordatevi che questa non esiste), in modo da dirci a cosa dobbiamo aspirare. Per esempio, se aspiriamo ad essere più compassionevoli, ci offrirà come modello il Dalai Lama, se aspiriamo all’intelligenza, Albert Einstein, se aspiriamo alla bellezza, la modella o il modello delle foto (molto spesso, sapientemente editate) del giornale di moda.

 

L’ISTIGATORE INTERIORE

Viene in aiuto del “perfezionista” dicendoci cosa fare per raggiungere il livello di perfezione prescelto ed inoltre ci spinge a farlo. Tende a fare una lista di “cose da fare” per raggiungere l’obiettivo, ed anche se ci si attiene ad essa, non sarà mai soddisfatto.

In vista del raggiungimento dell’intelligenza perfetta potrebbe spingerci ad iscriverci a un Master, leggere un’intera enciclopedia ecc. Se l’ideale di perfezione è quello estetico potrebbe spingerci ad aderire un regime di dieta ferrea e allenamenti sovrumani.

 

IL CRITICO INTERIORE

Il suo lavoro è quello di criticare. Qualunque cosa accada, lui sarà li, pronto a criticare.

Non sarà mai soddisfatto perché noi, in quanto esseri umani, saremo sempre imperfetti ed incapaci di raggiungere gli standard fissati dal “perfezionista interiore”.

Non ci paragona mai a persone reali, ma a persone immaginarie, che sono frutto dei nostri pensieri (in collaborazione ai media). “Dovresti” e “non dovresti” sono le parole che maggiormente utilizza. Comunica dettando regole.

Dopo averle elencate e conosciute, focalizziamoci sulla terza vocina, “il critico interiore”. Applichiamo il suo operato all’alimentazione. Probabilmente quello che dirà più spesso sarà:- ”Dovresti mangiare meno”- ”Non dovresti essere troppo rigido nella tua alimentazione”- “Dovresti mangiare più proteine animali”- ”No dovresti mangiare così tanta carne”Ricordatevi, critica tutto e il contrario di tutto. La coerenza è dote che al “critico interiore” non serve. Ascoltarlo porterà ad una continua lotta su come comportarsi nei confronti del cibo, cosa mangiare, quando e come. In fondo non si potrà mai essere soddisfatti di cosa si fa e di quanto e cosa si mangia. Qualunque soluzione non sarà mai quella corretta. È da qui che può nascere una cattiva relazione col cibo.Quando questo trio, il perfezionista, l’istigatore e il critico hanno il potere di governare non solo l’aspetto alimentare, ma molti aspetti della vita, ne consegue il loro potere di distruggerla.Come evitare questo?La risposta è consapevolezza. Si perché le tre “vocine” non si possono eliminare, però possono essere gestite proprio conoscendone la funzione.Consapevoli di come operano e perché, è possibile ascoltarle senza però farci influenzare e cadere nella loro trappola quando, i consigli che ci danno non sono buoni. Per esempio: se avete voglia di mangiare una pizza insieme agli amici, fatelo!Fatelo senza porvi troppe domande su quanto sia giusto o meno. Fatelo essendo consapevoli che molto probabilmente non è nelle linee guida del nostro ”istigatore interiore” in quanto stilate in linea con l’obiettivo di forma fisica perfetta dettata dal nostro “perfezionista interiore”. Fatelo sapendo che sarete criticati dal vostro “critico interiore” (perché non dovresti mangiare la pizza, è ipercalorica). Ma ricordatevi che vi criticherà anche se non lo farete (“non dovresti avere regole così rigide riguardo l’alimentazione”). Le tre “vocine interiori” però non sono nostre nemiche. Esse hanno anche una funzione positiva. Se non avessimo un “perfezionista interiore” non saremmo ispirati dalle gesta di altre persone e non adotteremmo comportamenti positivi. Se non avessimo un “istigatore interiore” saremmo inattivi e passivi, senza qualcosa da fare. Senza il “critico interiore” non individueremmo le nostre carenze e non capiremmo dove possiamo migliorare. Conoscendo gli aspetti positivi e negativi, acquisiamo anche il potere di decidere quando ascoltarle e quando no. Ecco perché l’importanza della consapevolezza. Grazie ad essa puoi agire nel modo migliore. Perché ricorda…l’unica cosa su cui hai controllo è il modo di agire. La conoscenza porta alla consapevolezza, la consapevolezza alla libertà.