Procrastinazione. Un termine inflazionato da un po’ di tempo a questa parte. E non è dato positivo se si pensa che quando si parla di procrastinazione, si parla di rimandare, rinviare un impegno, un lavoro, un dovere, ad un secondo momento.

Ma…il detto non era: “non rimandare a domani ciò che puoi fare oggi”? Questo è vero in teoria. In pratica, è ormai noto a tutti, che, in molti casi, si preferisce rimandare, piuttosto che dedicarsi ad una qualche faccenda; specie se non considerata piacevole (come per esempio stirare i panni). Sfoggiando un altro proverbio, è proprio il caso di dire: “tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare”.

protagonista articolo blog sulla procrastinazione veronica rossi psicologa blog

Perché è forte la tendenza a rimandare?Diciamocelo francamente. Pulire casa non è piacevole quanto fare una passeggiata o guardare la propria serie tv preferita.

La procrastinazione sarebbe un modo per “evitare” di fare quella determinata cosa, che proprio non piace. Sicuramente quindi, è questione di piacevolezza dell’attività che si deve svolgere, ma non solo.

Alcuni studi hanno infatti, cercato di fornire una spiegazione più approfondita e “scientifica” al classico :”lo faccio dopo”.

All’interno della nostra mente vi sarebbero due entità, “due persone”; un sé presente e un sé futuro. Immaginate queste “due persone” come la classica figura allegorica del diavoletto e dell’angioletto sulle spalle del povero malcapitato che si trova a dover scegliere tra i consigli opposti che gli vengono suggeriti. Ecco, il malcapitato potrebbe essere ognuno di noi, ogni volta che ci si ritrova a decidere tra: lo faccio ora, o lo faccio adesso?

Il sé presente è alla ricerca continua di una gratificazione immediata, che richiede con forza. Il sé futuro invece è orientato al domani, ai benefici ottenibili nel lungo termine. Queste due entità sono in continua contrapposizione, e non sarà sicuramente una sorpresa, sapere che tra i due, chi gode di maggior potere è proprio, il sé presente. Tutto ciò che risulta temporalmente lontano dal sé presente non risulta degno di attenzione, al contrario dei benefici immediati.

Il sé presente è alla ricerca continua di una gratificazione immediata, che richiede con forza. Il sé futuro invece è orientato al domani, ai benefici ottenibili nel lungo termine. Queste due entità sono in continua contrapposizione, e non sarà sicuramente una sorpresa, sapere che tra i due, chi gode di maggior potere è proprio, il sé presente. Tutto ciò che risulta temporalmente lontano dal sé presente non risulta degno di attenzione, al contrario dei benefici immediati.

Tutto questo produce un risultato, ovvero, tutte le soddisfazioni e le ricompense future non impattano così intensamente come i benefici e i vantaggi del momento.

Cercherò di spiegarmi meglio con un esempio. Tutti siamo a conoscenza che un corretto stile di vita, un’alimentazione sana e un costante esercizio fisico sono in grado di prevenire problemi di salute futuri come diabete, malattie cardiache eccetera. Eppure quando si decide di seguire tale stile di vita, non lo si farebbe tanto per prevenzione, quanto più per mantenersi in linea evitando il sovrappeso. Per piacersi guardandosi allo specchio. Com’è possibile notare…sono benefici immediati. Ecco confermata la regola che il sé presente è più “potente” del sé futuro. È infatti inverosimile che per esempio all’età di vent’anni si decida di mangiare sano e fare attività fisica per evitare il diabete a sessanta.

Qual’è il vantaggio del non procrastinare?

Ti svelo un segreto, nel momento in cui stai procrastinando, soffri. E questo non lo dico io, ma importanti studi proprio in questo campo. L’attività che si rimanda rimarrebbe come un stridente sibilo di sottofondo nella propria mente, come a ricordare il proprio dovere. Si proverebbe quindi più sofferenza nel procrastinare che, per quanto poco piacevole possa essere il dovere, nel momento in cui veramente si agisce portandolo a compimento.

Per “ingannare” il nostro non-alleato, sé presente, esisterebbero alcune semplici strategie da poter mettere in atto. Strategie queste, che hanno tutte un denominatore comune: far leva sui benefici futuri e non del presente.

A) Rendi immediati i benefici che sarebbero a lungo termine.

Per riuscire in questo, è buona regola fare un’attività per te piacevole, mentre fai ciò che tendi a rimandare. Se per esempio, è tua abitudine rimandare l’esercizio fisico perché non trovi piacevole, prova a svolgerla ascoltando la tua musica preferita.

B) “To do list”

Programma in anticipo i tuoi impegni. Prendi carta e penna e inizia a stilare una lista di “cosa da fare”, alternando quelle più piacevoli, a quelle meno. Assegnando anche una tempistica ipotetica di svolgimento delle varie attività.

C) Elimina le distrazioni

Quando inizi un’attività, via lo smartphone, via il computer (a meno che non ti occorra per svolgerla) e concentrati su ciò che devi fare. Ti consentirà di portare a termine il compito senza il rischio di doverlo finire in un altro momento, a causa del tempo perso nelle distrazioni.

D) Da valore a ciò che devi fare

Trovare un obiettivo, ma sopratutto un valore, alle attività che si devono fare, aiuta ad aumentarne la motivazione. Sarà così più semplice attivarsi per iniziare a farlo concretamente; perché dopotutto, la vera difficoltà sta nell’iniziare.
Ogni volta che ti accorgerai di star procrastinando, chiediti sempre: perché fare questo compito potrebbe essere importante?
…E se proprio non riesci a far a meno di procrastinare…perdonati.

Si hai capito bene, perdonati. Non essere troppo severo/a con te stesso/a, alcune ricerche hanno dimostrato che il perdono avrebbe un effetto benefico ed eviterebbe di cadere nella trappola della procrastinazione in futuro.

“Prenditi tutto il tempo, ma non lasciare che il tempo si prenda tutto.”​ (Massimo Gramellini)